vogalonga 2011

foto di paola, parte 1

foto di Philippa

molte foto di una remiera di burano

video ufficiale della manifestazione 2011

calle gambara

Decisamente non ci siamo annoiati.

Arriviamo col treno da Milano centrale, dopo un breve panino nel bar della stazione, da dimenticare.

Sul treno facciamo un po’ di conoscenza con Philippa, da Cambridge, che appena arrivata in canottieri è stata subito reclutata da Sergio. Ritagliamo un tappetino da yoga e ricaviamo vari cuscinetti per i sedili della barca: si prospettano più di 3 lunghe ore a remare, potrebbe essere utile.

Arriviamo alle 22:40, la squadra si disperde in 3 alberghi, chi a Mestre, chi vicino alla stazione, io e Paola da amici alle fondamenta nuove. Appuntamento sabato mattina presto in bucintoro per provare la yole, e per i 3 maschietti, per provare la prima vogata di punta in assoluto!

Sabato

Alle 9 (more or less) ci ritroviamo alla bucintoro, dove incontriamo Sebastiano, il barcaiolo del club, che, compreso di aver davanti 3 principianti nella vogata di punta, e 4 nell’uso della yole, preoccupato, si dilunga in un’ora di spiegazioni sulle regole da seguire per non distruggere la barca. Lo scafo di 3 mm di legno è del 1970, il moto ondoso, il traffico di barche grosse (traghetti, navi da crociera alte 11 ponti o come si dice, moto taxi, …) bla bla… Insomma, ce la mette giù dura. Come se non bastasse, per prendere la yole ci sono problemi logistici, un’altra yole a 8 è davanti alla nostra, quindi altra ramanzina sul fatto che le barche sono già disposte per l’uscita di domenica, non si possono spostare perchè c’è un ordine di uscita preciso e spedito a tutti, etc…Moltiplicate il tutto per 2 poichè dopo arriva anche Paolo, l’altro barcaiolo, e ci ripete tutto da capo!

Alla fine riusciamo a convincerli, spostare le barche si rivela UCAS (ufficio complicazioni affari semplici), la barca sembra decisamente più leggera delle nostre 4 in vetroresina. Riusciamo a mettere la barca in acqua e a non morire o romperla nel tentativo.

Timono io (MAI provato prima!): schivate 2 navi e 3 vaporetti, ci portiamo nel canale della giudecca dove c’è il mare più liscio. Prima che venga a piovere io e Paola ci diamo il cambio al timone, e così remo finalmente anch’io! Che bella la vogata di punta!

Torniamo appena in tempo per evitare un mega temporale, noi e yole sani e salvi, e molto più confidenti nell’avvenire. Non i barcaioli, che scommetteranno 100 euro fra di loro per il nostro affondamento durante la vogalonga.

Ci facciamo consigliare un posto dove prendere uno spritz e dove pranzare: dopo lungo e litigioso consulto tra barcaioli, capo del club etc, viene fuori dall’urna il cantinone schiavi e l’hostaria barbarigo. Al cantinone doppio giro di spritz e cicchetti (tipo le tapas, degni di menzione e di bis: porri e patè di tonno, baccalà, gamberetti in saor), al barbarigo altri cicchetti e grandiosa pasta di mare, saluti al nostro oste, ex canottiere bucintoro con 7 vogalonga alle spalle, pur quasi nostro coetaneo, e saluti anche al cane wesley!

cantinone schiavi

barbarigo e il nostro oste

wesley

davanti a bucintoro

la squadra

la squadra con la yole dentro bucintoro

canottieri bucintoro

Domenica

Sveglia alle 6, solita scarpinata per venezia fino a bucintoro. L’aria è frizzante, il silenzio rilassante e piacevole di una città già normalmente senza auto, e a quest’ora del mattino anche senza brusio di turisti. Abbiamo il privilegio dei calli tutti per noi, e vediamo l’insolito spettacolo dei trasportatori che un po’ come in marocco girano per queste stradine,  ancora con i carretti per rifornire i negozi, dopo aver raccolto le merci nelle piccole darsene dove la barca ha lasciato un mucchietto per ciascun cliente.

Siamo tutti all’erta, i nervi pronti, come una vera squadra prepariamo i remi sul pontile e ci fasciamo le mani contro i calli e le abrasioni, prepariamo i viveri nella barca, e via, verso l’avventura! Primo secondo in barca, primo errore: io timono, ma non capisco le indicazioni del barcaiolo e ci avviciniamo pericolosamente al molo!

Miglioriamo con la pratica: ci portiamo al centro del canale davanti a San Marco, dove godiamo del variopinto spettacolo di migliaia di barche pronte a partire, tutte colorate ed in festa: da canottaggio, voga alla veneta, kayak e canoe, barche vichinghe con il tamburo per dare il tempo, come in ben hur.

Finalmente il colpo di cannone dà il via, e con grande emozione tutti gli equipaggi iniziano a muoversi. Noi cerchiamo un equilibrio fra una buona andatura e la salute della yole, ma non si riesce ad andare molto veloci, e le mie indicazioni spesso sono “go stop” per evitare di tamponare.

La parte che costeggia S.Erasmo è abbastanza stretta, siccome non abbiamo avuto la malizia di partire davanti a tutti, ci godiamo il paesaggio. Capitan Philippa ci dà il passo, non sbaglierà una remata in tutto il giorno (maligni dicono che una volta abbia sbagliato anche lei 😉 ). Paola è preoccupata di non farcela e ogni tanto fa segni di rallentare il ritmo, ma è più un fattore psicologico, poi spingerà per accelerare. Sandro perfetto e potente, Gio – Cary preciso ed elegante. Equipaggio perfetto fino a Burano. Siamo in mezzo alle case colorate dei pescatori (e ai campanili storti), e già a metà percorso, in tempi ottimi, circa 1h30′, accostiamo per un breve ristoro e Paola mi dà il cambio (un po’ le spiace) al timone.

La posizione del timoniere è decisamente sfigata, mi fanno male i muscoli delle gambe per essere stato ranicchiato così a lungo. Inizio remando piano, e poi Sandro e io ci scateniamo un po’ nel tratto di mare “aperto” che porta fino a Murano.

Ci meravigliamo della bellezza di Murano, remiamo piano per stamparcelo per bene in mente, e poi raggiungiamo la vicina Venezia, dove all’ingresso a Cannareggio ci accoglie la folla festosa. Ci sentiamo come se fossero tutti lì per noi, e ci godiamo gli applausi.

Passiamo sotto il ponte dei tre archi, nel canal Grande sotto Rialto, ancora applausi e folla, è meraviglioso. Rischiamo la yole (più volte) e la vita (non nostra, ma di un Caimano che vuole festeggiare  nuotando nel canal grande proprio oggi ) ma festanti arriviamo al traguardo, dove dal podio ci lanciano le medaglie!

Ora a cuor leggero torniamo in bucintoro, dove ci aspetta la mangiata finale, nel museo della remiera, e dove ci accolgono i nostri barcaioli dicendo:

S (barcaiolo1): “Siete già qui?”
P (barcaiolo2 a barcaiolo1): “Mi devi 100 euro! Aveva scommesso che sareste affondati!”

San Marco

Burano

Ritorno

Arrivati a Venezia