Nasa, c’è acqua liquida sotto la crosta ghiacciata di Europa

Nuovo studio ipotizza la presenza di laghi sotto la superficie di una delle lune galileane di Giove

http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/news/articolo/lstp/430508/
New York

Gli scienziati della Nasa hanno raccolto nuove prove che confermano la presenza di acqua allo stato liquido poco sotto la superficie ghiacciata di Europa, uno dei 64 satelliti di Giove, rendendo sempre più plausibile la presenza di forme di vita.

Secondo un nuovo studio che sarà pubblicato sulla rivista Nature, gli scienziati hanno rilevato la presenza di laghi a soli tre chilometri dalla crosta di ghiaccio che ricopre il satellite. Gli scienziati ipotizzano che l’acqua più superficiale si mescoli con quella degli oceani presenti su Europa a circa 30 chilometri di profondità, trasferendo sostanze nutritive in acque la cui temperatura, prossima a zero gradi centigradi, potrebbe permettere lo sviluppo di forme di vita.

Il primo pianeta ‘fratello’ della Terra

http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2011/12/06/visualizza_new.html_9361507.html?idPhoto=2

Simile per dimensioni e orbita, potrebbe avere acqua liquida

Si chiama Kepler-22b il pianeta piu’ simile alla Terra mai scoperto. Lo ha individuato la Nasa a 600 anni luce di distanza dalla Terra e si trova a una distanza dal suo Sole tale da poter avere acqua liquida, un raggio due volte e mezzo piu’ grande e un anno di 290 giorni; sono le caratteristiche che lo rendono il miglior candidato conosciuto per ospitare la vita.
”Questa e’ una pietra miliare lungo la strada per trovare il gemello della Terra”, ha commentato
Douglas Hudgins, uno responsabili Nasa della missione Kepler, un programma per la ricerca di pianeti al di fuori del sistema solare. I ricercatori non hanno potuto ancora appurare se Keplero-22b abbia una composizione di genere rocciosa, come Terra o Marte, oppure gassosa, come Giove o Nettuno la sua individuazione e’ un importantissimo passo in avanti verso la ricerca di pianeti simili alla Terra.
”Siamo stati molto fortunati a identificare questo corpo celeste”, ha spiegato William Borucki, uno dei responsabili di Kepler al Centro di Ricerca Ames a Moffett Field, in California. ”Abbiamo osservato il suo transito appena tre giorni dopo aver iniziato le osservazioni”. Lo strumento principale del satellite Kepler e’ infatti uno sensibilissimo fotometro in grado di misurare le piccole variazioni della luminosita’ delle stelle lontane causate dell’eventuale transito (e quindi parziale oscuramento) di possibili pianeti.

Titano, Dione, Pan e Pandora: quattro mondi attorno a Saturno

tratto da:

Titano, Dione, Pan e Pandora: quattro mondi attorno a Saturno

Osservate bene questa immagine: quante lune riuscite a scorgere? C’è chi risponderà 2, chi tre. Ma in realtà sono ben 4. Il primo chiaramente, quello più lontano sullo sfondo, maestoso, è Titano, la più grande luna di Saturno e una delle più grandi dell’intero Sistema Solare. La parte scura nella zona superiore di questo mondo perennemente nuvoloso è il Polo Nord. Di Titano sappiamo tanto, quindi è bene passare agli altri satelliti naturali visibili in questo scatto. La seconda luna più evidente è Dione, visibile in primo piano. Il satellite presenta crateri e scogliere di ghiaccio. E’un mondo freddissimo, come un pò tutti a queste distanze dal Sole. Dione fu scoperto dall’astronomo italiano Giovanni Domenico Cassini nel 1684. Deve il suo nome a una ninfa sorella di Crono secondo la mitologia greca; quelli che sporgono da sinistra sono i diversi anelli di Saturno, il gigante gassoso. Uno tra questi presenta un divario buio, e prende il nome di divisione di Encke, in onore dello scopritore. Sulla destra, appena fuori dagli anelli ecco il piccolo Pandora, il mondo scelto da James Cameroon per il suo grande successo  Avatar. Pandora è stato scoperto nel 1980 dalle fotografie riprese dalla sonda Voyager 1. Misura 80 Km di diametro, quindi un mondo molto piccolo. Dov’è il quarto satellite? Torniamo al divario tra gli anelli, in quella fascia che abbiamo denominato divisione di Encke. Ecco Pan, il più interno satellite di Saturno, un mondo di soli 35 Km, ma con una massa sufficiente a tenere lontani gli altri piccoli corpi ghiacciati nella divisione, che appare appunto sgombra.

Cinquanta esopianeti in un colpo solo

http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/titolo/1349398

Dopo due anni di lavoro, gli astronomi hanno scoperto cinque nuovi
pianeti con masse inferiori a cinque volte quella della Terra

Cinquanta esopianeti scoperti in una sola volta: è questo il primato
dello spettrografo HARPS montato sul telescopio da 3,3 metri
dell’Osservatorio ESO di La Silla, in Cile.

L’annuncio è stato dato nel corso della conferenza Extreme Solar
Systems da Michel Mayor dell’Università di Ginevra, in Svizzera, che
sottolinea che si tratta del più ampio numero di pianeti al di fuori
del sistema solare e che tra essi vi sono 16 pianeti di tipo
“super-Terra”, cioè sostanzialmente più grandi del nostro pianeta ma
più piccoli dei giganti gassosi tipo Giove.

“Le scoperte di HARPS hanno superato ogni aspettativa e hanno mostrato
l’esistenza di una popolazione eccezionalmente ricca di pianeti di
tipo super-Terra e i pianeti di tipo Nettuno in orbita intorno a
stelle molto simili al Sole. Il tutto dimostra inoltre che il tasso di
scoperta sta accelerando”, ha spiegato Mayor.

In otto anni di ricerca e di survey su stelle simili al Sole che
utilizzano la tecnica della velocità di HARPS sono stati scoperti
oltre 150 nuovi pianeti, due terzi dei quali hanno masse inferiori a
quella di Nettuno. Dalle analisi dei dati relativi  376 stelle simili
al Sole, gli astronomi hanno anche migliorato le stime della
probabilità che una stella di questo tipo ospiti pianeti di piccola
massa.

Grazie a progressi nei sistemi hardware e software, HARPS ha raggiunto
un notevole grado di stabilità e di sensibilità nell ricerca di
pianeti rocciosi che potrebbero supportare la vita. In particolare,
sono state selezionate 10 stelle vicine simili al Sole che
successivamente sono state oggetto di ulteriori indagini perché adatte
a misurazioni molte precise della velocità radiale. Dopo due anni di
lavoro, gli astronomi hanno scoperto cinque nuovi pianeti con masse
inferiori a cinque volte quella della Terra.

“Questi pianeti saranno tra i migliori bersagli dei futuri telescopi
spaziali per la ricerca di segni di vita nelle atmosfere cercando le
firme spettroscopiche come l’evidenza di ossigeno”, ha spiegato
Francesco Pepesia, ricercatore dell’Osservatorio di Ginevra e primo
autore dell’articolo.

Uno dei pianeti appena scoperti, indicato dalla sigla HD 85512 b, ha
una massa stimata di solo 3,6 volte la massa della Terra e si trova
sul confine della zona abitabile, una stretta fascia intorno a una
stella in cui l’acqua può presentarsi in forma liquida.

“Si tratta del pianeta con la massa più bassa scoperto con il metodo
della velocità radiale che potenzialmente si trova nella zona
abitabile della sua stella e il secondo pianeta di massa limitata
scoperto da HARPS nella zona abitabile”, ha concluso Lisa Kaltenegger
del Max-Planck-Institut per l’Astronomia di Heidelberg, che
hapartecipato alla ricerca. (fc)